Da quando scrivo per la televisione succede spesso che qualcuno - un regista, un editor o un produttore - davanti a una mia obiezione nei confronti di qualcosa che mina la logica del racconto, mi dica questa frase: "Ma nei gialli televisivi non torna mai tutto." Con la variante: "Se tutto dovesse essere logico non si farebbero più gialli in televisione." Come a dire: metti due morti in più - una delle richieste più gettonate - e consegnaci la sceneggiatura, invece di preoccuparti di questioni di logica.
Queste frasi le sentivo spessissimo quando mi occupavo di Rex e mi capita di sentirle ancora oggi. Ma non le ho mai sentite da nessun editor della "Sergio Bonelli Editore". Quando scrivevo "Nick Raider" dovevo sudare le proverbiali sette camice per soddisfare il rigore logico di Renato Queirolo secondo cui, in una storia, deve tornare tutto e il pressapochismo è uno dei principali nemici della scrittura.
2 commenti:
Credo non sia un caso che il fumetto italiano è un prodotto di cui, se non fossimo ottusi e non considerassimo il fumetto roba per bambini, dovremmo andare orgogliosi, mentre per la televisione....beh, inutile continuare.
Salute Stefano!
Pierangelo
Assolutamente d'accordo. Ho lavorato come redattore in Bonelli per sei anni e conosco benissimo la cura maniacale che c'è dietro a ogni singola uscita. E' qualcosa di cui andare fieri e che ha pochissimi uguali sia nel mondo dell'editoria che in quello della televisione.
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