giovedì 8 luglio 2010

Donna con la gonna














Penso a Distretto di polizia o a RIS, ma anche a Squadra antimafia, poi alle tante poliziotte dei telefilm americani: Samantha Spade in Senza traccia o la bella Lilly Rush in Cold case. Quando lavorano indossano tutte, immancabilmente, i pantaloni.
Non così il vicecapo della prima squadra omicidi di Los Angeles, Brenda Leigh Johnson, protagonista del mio nuovo telefilm di culto: The closer. Lei porta sempre la gonna, anche quando è in azione. E' l'uovo di colombo, ma serve a caratterizzare il personaggio più di mille parole.

7 commenti:

Marco ha detto...

Secondo me le più femminili sono quelle della squadra di Criminal Minds (una ha lavorato anche col pancione)!La meno è Olivia Dunham di Fringe: un uomo mancato!

St. ha detto...

D'accordissimo.

Patrizia Mandanici ha detto...

Penso che la protagonista di Closer sia ben caratterizzata e distinguibile ma non solo per la gonna - direi che è solo una parte del personaggio.
Per il resto mi sembra che voi maschietti siate sempre un po' appiattiti su degli stereotipi...
La Dunham di Fringe non so come possa essere definita "maschile"!
Certo se per "femminile" si intende la presenza di gonna, trucco, scollature generose, movenze felpate e sexi, ecc, allora siamo proprio all'interno di una definizione così ristretta di femminilità che quasi tutte le poliziotte e detective dovrebbero essere definite delle virago.
Vi perdete davvero molto a mio parere.

St. ha detto...

Il mio discorso voleva essere proprio contro gli stereotipi. In (quasi) tutte le serie poliziesche americane le donne poliziotto sono definite anche in base a un look maschile - tailleur, pantaloni, giacche. Lo stereotipo è, ormai, questo, non il contrario. Anche il detective Beckett in "Castle" . bellissima e sexy come pochi altri personaggi, a mio modo di vedere - non fa eccezione. Ciò non significa che questi personaggi siano "maschi", tutt'altro. Anche l'agente Dunham è sicuramente molto femminle - ero d'accordissimo sull'altra parte del messaggio di Marco, non sul fatto che sia un uomo mancato - ma non nel modo di vestire, così rigido. Credo che si tratti di puro e semplice realismo: un paio di pantaloni, in azione, sono sicuramente più comodi di una gonna.
Ultima precisazione: non mai ho scritto che il vicecapo Brenda Johnson sia caratterizzato solo dalla gonna: è un personaggio a tutto tondo - molto realistico, quasi vero - ma ero rimasto colpito della scelta fatta dagli sceneggiatori di farle indossare la gonna invece dei più canonici pantaloni. E' una caratterizzazione che funziona benissimo ed è perfettamente consona a un personaggio che, almeno sul lavoro, fa della seduzione una delle sue armi vincenti.

Patrizia Mandanici ha detto...

Be', spiegata e approfondita come la dici in quest'ultimo commento mi sembra suoni meglio - comunque il tailleur non è un abito prettamente femminile? Che poi sia diventato uno standard e una noia (come la giacca maschile) posso capirlo, ma dai vostri commenti sembrava che questo rendesse le donne più maschili. Come dici tu poi una donna d'azione della gonna non sa che farsene - lo "stereotipo" qui mi sembra più che giustificato.
Quel che volevo dire, infine, è che non sono certo un paio di pantaloni che mi fanno sembrare le attrici più o meno maschili.

St. ha detto...

Assolutamente d'accordo: il detective Becket di "Castle" o Samantha Spade di "Senza traccia" stanno lì a dimostrare la tua ultima affermazione.

Patrizia Mandanici ha detto...

A proposito, che ne pensavi di "New York New York"? Mi ritorna in mente perchè recentemente a un festival ho visto un film con protagonista assoluta Sharon Gless (Christine Cagney, la bionda): ha la sua età (naturalmente) ma è strabravissima, una delle tante attrici da "telefilm" con neanche una famosissima carriera ma di una bravura (e mestiere) invidiabile - qualità che hanno tanti caratteristi o attori di "seconda fascia".