mercoledì 2 marzo 2011

Aneddoto di lavorazione


















Qualche giorno fa avevo il cellulare scarico e non ero allo studio. Quando sono rientrato, ho messo il telefonino sotto carica e poi mi sono accorto che avevo un messaggio sulla segreteria del fisso. Era il produttore di uno dei Tv-Movie che ho scritto: mi chiedeva di richiamarlo appena avessi sentito il messaggio.
Accendendo il cellulare, ho visto che c'erano altre due chiamate proveniente sempre dallo stesso cellulare. Dato che il produttore si trova a Malta, dove stanno girando il suddetto film, mi sono preoccupato e l'ho chiamato, pensando che avessero qualche problema sul set.
Nel film c'è una scena in cui la protagonista viene aggredita in un vicolo da qualcuno che cerca di ucciderla. La sua guardia del corpo, che lei aveva appena licenziato, la salva e poi la riaccompagna a casa. I due entrano. STACCO. Lui e lei sono nel salotto. La donna è seduta sul divano, ancora scossa per l'aggressione subita. Lui parla al telefono con un poliziotto suo amico. Quando chiude la telefonata, la donna gli chiede di sedersi accanto a lei. Il bodyguard lo fa: lei appoggia la testa sul petto dell'uomo, lui le cinge le spalle con un braccio e i due rimangono lì così, in silenzio. STACCO.
E' una scena narrativamente importante: il primo momento d'intimità che hanno due personaggi che, fino a quel momento, avevano solo bisticciato.
Quando, a Malta, stavano per girare la scena di cui sopra, è sorto il problema che ha provocato le telefonate, esemplificato dalla domanda: ma tra il momento in cui è rientrata a casa e quello in cui la troviamo sul divano, la protagonista si è cambiata?
Sulla sceneggiatura scritta da me e da Alberto Ostini non c'era scritto niente. Secondo l'attrice americana che interpreta il personaggio e la produttrice Mediaset (due donne) sì, si era cambiata. Secondo il regista e il produttore (due uomini), no. Femmine contro maschi. Serviva un altro parere e così il produttore mi aveva chiamato. Io ho risposto, senza conoscere tutti i retroscena del set, che non si era cambiata - in caso contrario l'avrei specificato sulla sceneggiatura - e siamo andati sul 3 pari.
Ma questa cosa mi aveva incuriosito e così ho fatto una specie di mini sondaggio tra i conoscenti che avevo a portata di voce: tre donne su tre, sostenevano che si era cambiata e due uomini su due, che no, era rimasta con gli stessi abiti. Bizzarro. O forse no.
Non so che cosa poi abbiano deciso di fare sul set, ma porsi questi problemi significa fare e bene il proprio mestiere. Significa curare una delle cose più importanti in un film, una di quelle che fanno la differenza: i dettagli.
Bravi!

3 commenti:

Unknown ha detto...

si, si è cambiata.
Si è messa qualcosa di più comodo, forse di caldo (climacompatibilmente parlando).
Dico anche che si è fatta una doccia.

Chiara Trabella ha detto...

Bella domanda. Dipende da com'era vestita e dal modo in cui si è svolta l'aggressione. Difficilmente mi autocommisererei in tacchi e tailleur. E magari togliersi gli abiti indossati durante l'aggressione aiuta a superare lo schifo che un'esperienza del genere ti lascia addosso.

Anonimo ha detto...

No, non si è cambiata. E' scossa, turbata, perchè mai dovrebbe cambiarsi? Si siede sul divano e cerca di recuparare la calma... comunque sia, soprattutto NON si è fatta la doccia... tra l'altro con un uomo in casa... il non farsi la doccia e il non cambiarsi allunga anche nella scena di calma in casa la tensione del tentativo di aggressione subìto nella scena precedente...

sv