lunedì 4 ottobre 2010

Strutturare
















Ma come si struttura un episodio di una fiction o, più specificatamente, una singola scena? Quali sono gli errori da evitare sempre e comunque?
Esistono alcune regole spiegate molto bene da Lilie Ferrari nel suo libro: "Come funziona una soap-opera" - edito dal non mai abbastanza lodato Dino Audino Editore - che valgono per ogni prodotto seriale.
Eccole!
STRUTTURARE UN EPISODIO
- Inizia presto i nuovi fili narrativi: non introdurre una nuova storia a metà di un episodio, perché questo creerebbe una sensazione di squilibrio.
- Se devi chiudere un filo narrativo nel tuo episodio, fallo presto.
- Fai dei rapidi Pick up delle situazione esistente nella storia
- Chiediti sempre: “Questa scena fa andare avanti la storia?”. Se non lo fa, tagliala.
- Elimina i personaggi che entrano per poche battute e la cui funzione potrebbe essere adatta a un personaggio più importante.
- Non far raccontare una scena a un personaggio: mostrala!
- Non rompere il filo. Ogni pezzettino di scrittura drammatica dovrebbe avere un “filo di tensione” che lo percorre, che non dovrebbe mai essere spezzato. Cii devono sempre essere delle connessioni, per quanto sottili, che leghino le scene.
- Per far parlare i tuoi personaggi non usare mai dei monologhi.
- Ogni scena deve riguardare i personaggi che sono in quella scena.
- Non disporre i plot all’inizio della sceneggiatura.
- Rispetta la continuità.
- Cerca i modi intelligenti e vari cui poi combinare i vari fili narrativi nei set che hai a disposizione.
STRUTTURARE UNA SCENA
- Molte scene cominciano con una chiacchierata a vanvera che ha poca utilità e verrà probabilmente tagliata in un secondo momento. Quindi dai un’occhiata alla tua scena e vedi se può cominciare più tardi. Cerca sempre di finire la scena prima di quello che ti dice l’istinto.
- Evita i convenevoli nel dialogo.
- Lascia stare tutti i “prego” e il “grazie” nel tuo copione.
- Evita lunghe e complicate spiegazioni.
- Evita che i tuoi personaggi si rivolgano l’un l’altro chiamandosi sempre per nome.
- Non scrivere troppo. Taglia il più possibile le parole e metti le emozioni nelle indicazioni di regia.
- Leggi i tuoi dialoghi sempre ad alta voce.
- Evita i modi banali per tornare a una scena lasciata in precedenza.
- Non far dire dei personaggi: “Non ti ricordi? Ti ho già detto…”
- Non essere mai uno sceneggiatore pigro.
- Ricordati che stiamo scrivendo per televisione, non per la radio.
- Non usare indicazioni di regia troppo tecniche.
- Ricorda sempre di che cosa tratta la tua scena e tieni sempre presente il sottotesto.
- Ogni scena può avere un solo fuoco.
- Fa in modo che tutti personaggi parlino per se stessi.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di attenermi ad ognuna di queste regole e mi sono sempre trovato bene.

2 commenti:

Marco D ha detto...

Coincidenza: tenevo questo libro accanto, qualche anno fa mentre preparavo il test per "Centovetrine"...
La sfida del soggettone era andata benissimo. Mi aveva aiutato mia suocera, fan sfegatata della soap. Vedendo come ascoltava entusiasta la mia storia, mi ero reso conto che l'avevo scritta bene, con lo spirito giusto.

Poi arrivò il test sulle scene e lì, ancora prima di mettermi a scrivere, tremavo.
Era quella la parte più difficile, lo sapevo. Per diverse notti, scrissi e riscrissi senza convinzione.
Il libro della Ferrari l'aprivo e lo rileggevo, cercando ispirazione... Ma era inutile. C'è qualcosa a cui la tecnica non può arrivare. Se non ami un tipo di prodotto, è difficile riuscire a scrivere cose sensate.
Almeno questa è la lezione che ho imparato ancor prima che arrivasse la risposta degli editor di Centovetrine. Che arrivò esattamente una settimana dopo: stupendo soggetto complimenti... dialoghi non adeguati, sorry.

Però il libro della Ferrari, continuo a trovarlo davvero interessante. Anche se ormai non posso fare a meno di associarlo a questo ricordo "triste".

(scusa questo sproposito di commento!)

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Stampato e appeso sulla scrivania :)
Grazie!